L’unica cosa sicura è che neanche uno dei milioni di persone che hanno la faccia come il culo potranno essere riconosciuti e neanche gli altri tipi di teste a forma di organo. Quella rimane una prerogativa umana sdoganata dalla direzione del PD ormai nel 2016 dal Giacchetti rivolgendosi allo Speranza. Da allora “culo” è parola riconosciuta e accettata dalla lingua italiana. La tecnologia di riconoscimento facciale può prevedere cosa avete voglia di mangiare o se avete sonno, se siete un po’ giù o felici, e di conseguenza proporvi il prodotto o il servizio giusto. In Cina esistono ristoranti che in base all’umore, l’età e qualche altro parametro rilevato dal riconoscimento, ti propongono il menù più adatto. In un aeroporto che adotta il riconoscimento c’è una macchinetta del caffè che, se rileva dall’espressione particolare stanchezza o sonnolenza, offrè il caffè. Non male, questo le gnocche al bancone dei bar non lo sanno fare ma in compenso sanno svegliarti in molti altri modi. Se siete dei paraculo purtroppo non viene rilevato quindi, è una tecnologia interessante, ma in realtà ancora non abbastanza. La cosa più importante dalla quale le persone vorrebbero difenderesi è proprio la conoscenza di nuove teste di cazzo. Le nostre vite ne sono già piene, avremmo piuttosto la necessità di un allarme che suona nel telefono quando ci troviamo davanti ad una nuova conoscenza con la testa a forma di organo genitale. Alla fine questa tecnologia serve più a loro che a noi, può proteggerci dal furto di identità in rete ma se siete sfigati, nullatenenti e con tre amici di cui due fake, chi vi caga ? Magari però siete davvero sfigati, potreste essere comunque clonati per insultare qualche presidente o minacciare qualche bella topa quindi, tutto sommato, credo che sia necessario abilitare il riconoscimento su facebook, visto che in questi giorni ce lo sta chiedendo all’apertura dell’account. Male che vada cosa potrebbe succedervi ? Tanto se andate a rapinare una banca lo usano senza il vostro consenso quindi ne uscite senza un euro e inchiappettati lo stesso. Forse non sapete che in Cina senza troppo chiedere consensi, telecamere e riconoscimento facciale sono ovunque, areoporti, banche, hotel e … bagni pubblici dove miliardi di cinesi vengono quotidianamente immortalati durante il fai da te più usato al mondo. State già ululando al grande fratello di Orwell? E’ stato scritto nel 1949 e praticamente ogni novità uscita nell’ambito della privacy ha scomodato l’ormai centenario George nella sua tomba. Quest’anno farebbe 113 anni e almeno una volta l’anno si è rigirato nello stretto anfratto in quanto interpellato per quell’opera. E’ il morto più inquieto di tutti i tempi, potesse risorgere se lo mangerebbe pagina per pagina quel libro: “… e che palle, l’ho scritto per sbaglio e mo’ manco da morto mi lasciate stare!?” Ragazzi la realtà è che tutto sta già avvenendo senza il nostro consenso e già da un po’. In Cina garantiscono che per il 2020 le telecamere e il controllo saranno onnipresenti 24h. In America, nella patria della libertà e del libero arbitrio, ci sono 62 milioni di telecamere e un tasso di penetrazione nella vita privata più alto di quello cinese. L’ennesima prova che la democrazia è la più grande presa per il culo di tutti i tempi, un’illusione che si sta palesando sempre più giorno dopo giorno anche se bisogna dirlo, ha migliorato decisamente le nostre vite rispetto ai regimi imperialisti del secolo scorso ma non illudetevi, il nostro benessere è stato solo un effetto collaterale. Intanto chi ha creduto nel comunismo non ha avuto neanche quest’effetto di rimbalzo e sono finiti col culo per terra, anche se stanno recuperando in fretta, la fame fa miracoli! Potreste anche pensare di rimanere fuori da tutta questa evoluzione tecnologica ma forse non vi rendete conto che sempre di più, tutto avverrà all’interno dei social e della rete. Le nostre intere vite avverranno li dentro, e fuori rimarrà ben poco da fare. Il mondo la fuori è finito, siamo in troppi e non c’è posto per tutti. Se ci pensate, le previsioni parlano di 10 miliardi di persone nel 2050, ne lo spazio ne le risorse saranno sufficienti e la rete permetterà minori spostamenti e nuove competenze lavorative. Quindi è necessario imparare a gestire nel migliore dei modi la nostra vita virtuale. Gli spostamenti diventeranno sempre più pericolosi, costosi e complicati quindi dovremo accontentarci delle interazioni in rete che diventeranno sempre più appaganti anche perchè noi cominceremo ad abituarci. La nostra presenza fisica sarà sempre meno indispensabile, e per quanto riguarda le trombe, arriveranno innovativi sistemi sicuramente da sperimentare con pecorine virtuali e gnocche mondiali a nostra disposizione ma, fortunatamente maschi e femmine reali sono sempre stati abbastanza ben distribuiti sul territorio, e due colpi come si deve senza spostarsi troppo ci usciranno sempre. La più grande capacità dell’uomo non è l’intelligenza, come molti possono pensare, ma è l’adattabilità, e grazie a questa capacità siamo riusciti a sopravvivere alle avversità ambientali. Adesso invece, dovremo cercare di sopravvivere alle astrusità sociali da noi stessi prodotte. Anche se non possiamo neanche incolparci di questo, qualsiasi specie protegge la sua evoluzione e la crescita demografica, e in assenza di predatori, questa diventa incontrollata. Ci scandalizziamo solo a parlare dell’eutanasia o del suicidio assistito ma tra poco saremo uno sopra l’altro, e la morte programmata delle persone, presto o tardi, dovrà essere adottata. A meno che non venga scoperto qualche pianeta bello e rigoglioso che è sempre stato nascosto dietro la luna ed è sempre sfuggito alle nostre osservazioni !! Il riconoscimento facciale, la globalizzazione, la guida autonoma, la realtà aumentata e virtuale sono tutte facce dello stesso poligono, anche perchè siamo nel futuro e le due sole facce di una moneta non sono più sufficienti a contenere le opzioni di qualunque semplicissima funzione alla quale siamo abituati. Se volete fare gli eremiti e rimanere fuori, fate bene i vostri conti perchè il futuro potrebbe diventare insostenibile senza il supporto della tecnologia… a partire dall’aria che respiriamo.